Monthly archives: aprile 2015

POLLO AL POMPELMO e cipolla rossa

La carne di pollo è tra le mie preferite, più digeribile e magra di altre. Si presta a svariate cotture e, a dispetto del comune pensiero, a casa mia la tanto agognata coscia ha meno successo del petto. Per cui sperimento ricette che diano al petto di pollo un gusto forzatamente  robusto.

2  PETTI DI POLLO (CIRCA KG.1.2), 1 CIPOLLA ROSSA DOLCE, 1/2 BICCHIERE VINO BIANCO, 4 CUCCHIAI OLIO EXTRAVERGINE, 1 POMPELMO ROSA, 1 CUCCHIAIO DI MIELE, CURRY, SALE, PEPE, 2 BARBABIETOLE, QUALCHE OLIVA, PREZZEMOLO.

DOSE PER 4 PERSONE

Stufare la cipolla rossa tritata con olio extravergine, vino bianco, sale e pepe, per almeno un quarto d’ora, in modo che si ammorbidisca. Tagliare i petti di pollo a strisce di circa 2 cm di spessore. Unirli alla cipolla ormai cotta e aggiungere il succo di pompelmo, poco curry in polvere, il miele, sale e pepe. Cuocere per un quarto d’ora circa, a fiamma vivace, rigirando spesso le strisce di pollo in modo che cuociano uniformemente.

Come contorno preparare una brunoise  di barbabietola condita con prezzemolo tritato, olio e qualche oliva Taggiasca. Servire il pollo ben caldo con  l’accompagnamento della verdura fresca.

VERDURE IN FORMA con semi oleosi

Sarà che leggendo il testo di Marco Bianchi “I magnifici 20” mi sono ulteriormente convinta delle loro ottime qualità nutritive, sarà che a me piace, in un piatto di verdura, inserire una componente croccante o qualche legume, ma questo contorno di verdure crude e semi oleosi è davvero una pietanza sana, genuina, e che tiene in forma.

3 ZUCCHINE NOVELLE, GR. 150 SEDANO DI VERONA, 5-6 POMODORI CILIEGINO, SALE, PEPE, ORIGANO FRESCO, 3 CUCCHIAI SEMI OLEOSI MISTI (DI GIRASOLE, ZUCCA, LINO), 1 CUCCHIAIO DI CAPPERI SOTTO SALE, 2 CUCCHIAI OLIO EXTRAVERGINE.

Preparare le verdure: lavare la zucchine poi cimarle, sbucciare il sedano e sciacquarlo bene sotto acqua corrente, lavare I pomodori. Tagliare questi ultimi a spicchi piuttosto piccoli, grattugiare il sedano con una grattugia a maglie piuttosto larghe, tagliare a julienne le zucchine. Sciacquare più volte i capperi per eliminare il sale, poi tritarli a coltello piuttosto finemente. Condire le verdure con poco sale, olio extravergine, il trito di capperi, le foglioline di origano e, a piacere, limone o poco aceto. Unire i semi oleosi (tenendone da parte qualcuno per guarnire) e mescolare. Compattare le verdure in uno stampo circolare e impiattare, guarnendo con i semi. Ottimo abbinato ad una mozzarella freschissima o a fettine di carpaccio di carne o pesce.

VERDURE IN PINZIMONIO CON crema ai formaggi

Un inizio pasto fresco e delicato. Le verdure donano colore e croccantezza a questo “bicchiere vitaminico”, oltre all’indubbio apporto salutistico alla nostra alimentazione; la crema al formaggio dona sapore e appetito al piatto.

Per la crema: GR.200 FORMAGGIO FRESCO, GR.100 RICOTTA, GR.100 CAPRINO FRESCO, 1 ARANCIA, BASILICO, ERBA CIPOLLINA, GR.40 PINOLI, 8 OLIVE VERDI, SALE, PEPE, OLIO, SENAPE DOLCE

CAROTE, RAPANELLI, PEPERONE, FINOCCHIO, CETRIOLO, SEDANO, PUNTE DI ASPARAGI

In una ciotola amalgamare il formaggio fresco di latte vaccino (tipo Philadelphia) con la ricotta setacciata, e il caprino fresco. Aggiungere poi la scorzetta di arancia grattugiata, l’erba cipollina e il basilico tritati, i pinoli tostati e sbriciolati, le olive tritate, sale, pepe, senape dolce, olio e succo di arancia.

Emulsionare bene fino ad ottenere una crema non troppo fluida.

Lavare accuratamente tutte le verdure, privarle di pelle e parti non piacevoli al gusto, poi tagliarle longitudinalmente a bastoncini.

Servire accompagnate alla crema a temperatura ambiente.

 

 

 

TORTA SALATA con Taleggio, timo e patate

Trovo che poter acquistare la Sfoglia pronta – tonda, rettangolare, rustica o leggera-, sia una gradevolissima comodità per tutte noi “cuoche caserecce” che difficilmente si cimenterebbero con la laboriosa preparazione della pasta sfoglia fatta in casa. L’attrattiva del piatto risiederà allora nel saperla farcire a dovere, con sapori delicati o più marcati, a volte, come in questo caso,  piuttosto neutri se si vuol farla mangiare anche ai figli.

1 BASE PER SFOGLIA ROTONDA, GR. 200 TALEGGIO DOP, GR.300 PATATE COTTE AL VAPORE, GR.150 PANCETTA COPPATA A FETTE, 2 UOVA, GR.80 PARMIGIANO, SALE, PEPE, TIMO FRESCO.

Tagliare a piccoli tocchi  le patate cotte al vapore e lasciate intiepidire, salare e pepare, insaporire con le foglioline di timo fresco e metà della pancetta tagliata a striscioline. Ridurre  il Taleggio a pezzetti. Sbattere le uova intere con poco sale,  unire  gr.50 di  Parmigiano grattugiato. Stendere la sfoglia, con la sua carta forno,  in una teglia e bucherellare il fondo. Distribuirvi sopra un primo strato di fettine di pancetta coppata, una spolverata di parmigiano, le patate insaporite, il Taleggio e, da ultimo, coprire il tutto con le uova sbattute. Ultimare cospargendo il restante Parmigiano. Infornare a 190° C per mezz’ora circa. Servire tiepido.

DOLCE AL CUCCHIAIO di RISO e LATTE

Il Risolatte è una di quelle merende che i miei figli, da piccoli, apprezzavano molto. Trovavo pratico acquistarlo già pronto nel banco frigor del supermercato. Un pomeriggio d’estate, sfogliando una vecchia Cucina Italiana degli anni Settanta, vedo fotografata una grande coppa in vetro, troneggiare su una tovaglia dorata dal tessuto un po’ increspato, e guarnita con ciuffetti di panna e amarena e palline di melone intervallate a foglioline di menta!! Ho pensato: che presentazione abominevole! Poi osservo il titolo della ricetta: RISO DOLCE, leggo ingredienti e preparazione e … parto col prepararla. Nonostante l’impatto visivo datato e poco accattivante, il dolce è davvero delicato e morbido. Provare

ML.150 PANNA DA MONTARE, GR.100 RISO CARNAROLI, GR.75 ZUCCHERO SEMOLATO, ML.500 LATTE INTERO, 2 TUORLI, VANIGLIA, SALE

Per questo dolce al cucchiaio occorre che il recipiente in cui verrà servito sia freddo, per cui porre una coppa grande o ciotoline monoporzione in frigorifero.

Mettere sul fuco una casseruola con il latte, unire un pizzico di sale e un baccello di vaniglia (utilizzando il baccello intero, il latte si profuma ma resta limpido, qualità che apprezzo in questa preparazione). Quando si alzerà il bollore tuffarvi il riso, abbassare la fiamma al minimo e lasciare cuocere lentamente fino a completo assorbimento del latte, mescolando spesso per evitare che il riso attacchi al fondo. Se si asciugasse troppo prima della completa cottura, aggiungere altro latte o acqua.

Togliere poi la casseruola dal fuoco e, ancora caldo, versarvi lo zucchero,  poi, uno alla volta, i tuorli, mascolando bene. Lasciare raffreddare.

Poco prima di completare la preparazione, montare la panna ben soda e unirla al riso ormai ben freddo. Versare il composto nella coppa tenuta al freddo (o nelle singole coppette) e rimettere in frigor per una buona mezz’ora prima di servire

A piacere guarnire con pinoli o mandorle tostate e una spolverata di cannella

 

 

CAPPELLACCI AGLI ASPARAGI E CASTELMAGNO

Avevo sempre pensato che preparare i ravioli fosse una di quelle imprese da giornata di festa, quando si ha tanto tempo, e magari qualche parente per casa  che collabori alla preparazione del piatto. Già l’idea della pasta fatta in casa ha sempre evocato in me un immagine di grande cucina rustica, sacchi di farina e uova appena deposte dalle galline che razzolano nel cortile; un variopinto grembiule da cucina e il lungo mattarello in legno gestito con maestria da robuste massaie. Poi ho constatato che in molte trasmissioni di cucina viste in televisione, donne non troppo corpulente e con a disposizione solo una mezz’ora di tempo, riescono a mettere nel piatto eleganti ravioli, tortellini o agnolotti cucinati con cura e senza troppa difficoltà. Ho realizzato che il raviolo poteva essere alla mia portata, per cui ho iniziato a farne di diversi tipi, sempre molto apprezzati.

GR.120 FARINA OO, Gr 80 FARINA INTEGRALE, 2 UOVA, 1 MAZZO DI ASPARAGI, 1 PORRO, GR.125 RICOTTA, GR.80 CASTELMAGNO, GR.100 PARMIGIANO, GR.150  BURRO, PREZZEMOLO, SALVIA, PEPE, OLIO XV

Setacciare farina bianca e integrale sulla spianatoia, formare la fontana e versarvi al centro le uova, un pizzico di sale e l’olio.  Impastare  fino ad ottenere un composto elastico che riposerà mezz’ora in luogo asciutto.

Per il ripreno: mondare gli asparagi, eliminare la parte legnosa del gambo ed affettarli a rondelle . Pulire e affettare sottilmente il porro, metterlo a soffriggere in una padella con poco olio e burro. Dopo qualche minuto aggiungere gli asparagi, salare e portare a cottura tenendo il tegame semicoperto, aggiungendo mezzo bicchiere di acqua se asciugassero troppo.

In una ciotola amalgamare la ricotta setacciata con il Castelmagno grattugiato, prezzemolo , pepe macinato,  poco sale.  Aggiungere al composto di formaggio le verdure lasciate intiepidire.

Riprendere la pasta, lavorarla un poco con le mani per renderla elastica. Con il mattarello o con l’apposito attrezzo per stendere la sfoglia, ricavare delle strisce piuttosto sottili. Distribuire  il  ripieno di asparagi e formaggi  in piccole dosi, distanziandole a seconda della grandezza che si vuole attenere per i cappellacci. Io ho utilizzato un tagliapasta tondo del diametro di cm.8, per cui nella striscia di pasta di circa 18 centimetri di larghezza ho posizionato le dosi di ripieno nella parte inferiore della striscia, ho spennellato la sfoglia con acqua, ho poi ripiegato la pasta a ricoprire il ripieno, ho pressato bene con le mani per fare aderire le sue sfoglie, poi ho tagliato i ravioli col coppapasta tondo, premendo bene i bordi.

Cuocere i cappellacci in acqua  a bollore salata per pochi minuti. Servire  conditi con una semplice salsa al burro mantecato e guarnire con qualche goccia di glassa all’aceto  balsamico.

ORECCHIETTE CON PESTO di rucola e ricotta

Il Pesto Genovese ha una sua precisa ritualità nella preparazione, con 7 ingredienti, l’utilizzo del mortaio in marmo, basilico e olio nostrani, uno spicchio d’aglio ogni 30 foglie di basilico. La preparazione a mortaio necessita di una certa maestria e pazienza. Si può preparare anche un pesto con differenti ingredienti, come ad esempio il Pesto di rucola (vedi ricetta), ottimo per dare robustezza ad un primo piatto dalla preparazione veloce.

GR. 500 ORECCHIETTE FRESCHE DI SEMOLA DI GRANO DURO, GR.100 PESTO DI RUCOLA, OLIO EXTRAVERGINE, GR.100 RICOTTA FRESCA, SALE

Per la preparazione del Pesto rimando alla ricetta PESTO DI RUCOLA già pubblicata.

Intanto che le orecchiette cuociono in acqua bollente e salata, amalgamare la ricotta (si può usare quella vaccina o quella di pecora) con il pesto, diluendo eventualmente con un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta. Scolare al dente le orecchiette e condirla con la salsa di rucola. Aggiungere un filo d’olio a crudo e servire ben caldo.

PESTO DI RUCOLA

Quando ancora non è stagione per profumare i piatti con il basilico fresco, preparo un pesto molto simile come colore, ma con un gusto più “tenace” dovuto all’uso della rucola, depurativa, digestiva e ricca di vitamina C, cui abbino una buona quantità di semi oleosi, ricchi di proteine, carboidrati e vitamine, quali i semi di girasole, di zucca e di lino.

GR.100 RUCOLA, 1 SPICCHIO AGLIO, 1/2 CUCCHIAINO SALE GROSSO, GR.60 MIX DI SEMI OLEOSI, GR.80 PARMIGIANO, 4 CUCCHIAI OLIO EXTRAVERGINE.

Il pesto andrebbe “pestato” nel mortaio, ma per praticità si usa comunemente il tritatutto. Mettere nel mixer rucola, aglio sbucciato, semi oleosi, sale grosso e olio. Azionare a impulso per ottenere un trito fine ma non troppo cremoso. Se il pesto si consuma appena fatto, unire il Parmigiano grattugiato ed amalgamarlo al resto del composto. Se, invece, si conserva la salsa per un utilizzo successivo (ben chiusa in un contenitore si conserva in frigorifero qualche giorno, ma, visto la velocità nella preparazione, consiglio di consumarla appena fatta), è preferibile unire il Parmigiano solo appena prima di servirla. Non ho utilizzato il Pecorino Romano poiché la rucola ha già una sua punta di piccantezza, che il Pecorino farebbe esaltare ancora di più.

TIRAMISU’ ALLE FRAGOLE e cioccolato bianco

Quando arriva il momento del DOLCE, inutile negarlo, l’aspettativa è alta. E non c’e nulla da fare: il dolce deve essere intrigante, goloso, infatuante! … e se, per caso, fosse anche sano, meglio così: l’impostante è che sia squisito e morbido, in modo che non manchi il piacere di gustarlo.

GR.250 BISCOTTI SAVOIARDI, GR.250 BAGNA ALLA FRUTTA, GR.500 FRAGOLE FRESCHE, GR50 CIOCCOLATO BIANCO

Per la crema: ML. 400 LATTE INTERO, ML.200 PANNE FRESCA, GR.250 MASCARPONE, 5 TUORLI UOVO, GR.120 ZUCCHERO SUPERFINO, GR,10 ZUCCHERO AL VELO, GR.18 AMIDO DI MAIS, GR.18 AMIDO DI RISO, VANIGLIA, GR. 150 CIOCCOLATO BIANCO

Come nella ricetta del Tiramisù Bianco, anche in questa versione preferisco evitare l’utilizzo dell’uovo crudo. Preparare quindi una crema al mascarpone partendo da una base di crema pasticcera. In una ciotola per microonde sbattere leggermente i tuorli con lo zucchero, unire a freddo il latte e metà della panna, le polveri, la vaniglia, mescolare bene il tutto e porlo a cuocere, ben coperto con pellicola apposita, nel microonde alla massima potenza, per 100 secondi. Togliere, mescolare, rimettere in forno ben chiuso e ripetere l’operazione fino a che la crema si addensi, per un paio di volte ancora, magari a intervalli di soli 30 secondi, facendo attenzione a non far cuocere l’uovo. Lasciare poi raffreddare, sempre ben coperto.

Per la bagna in cui “ammollare” (più che inzuppare) i biscotti, diluire del succo di frutta, preferibilmente un centrifugato di fragole e arance, ma qualsiasi liquido ad alta percentuale di frutta può andar bene, con una piccola  percentuale di acqua e zucchero.

Quando la crema è fredda, unire il mascarpone ammorbidito mescolandolo con una frusta, e la restante panna montata con un cucchiaio di zucchero al velo, e delle scagliette sottili di cioccolato bianco, tagliate a coltello dal cioccolato ben freddo. Porre qualche minuto nel congelatore per amalgamare. Intanto lavare e tagliare a fettine sottili le fragole.

Prendere un recipiente possibilmente di vetro, poiché in questa preparazione è piacevole osservare gli strati sovrapposti. Distribuire sul fondo un piccolo strato di crema, adagiarvi sopra qualche biscotto ammorbidito con la bagna, procedere con uno strato di fragole, coprire con altra crema e proseguire alternando gli strati, ultimando con uno alla crema. Consiglio di coprire il tutto con pellicola e tenere in frigorifero per un paio d’ore, ma anche una intera notte, facendo in modo che le consistenze e i profumi si amalgamino. Prima di servire, lasciare una decina di minuti a temperatura ambiente e completare con qualche fragola e scagliette di cioccolato.

 

CHEESE CAKE di ricotta, pesto e pomodori

Un pranzo a buffet, in occasione di un evento importante come la Prima Comunione. Alternativa alla classica torta salata di sfoglia può essere una cheese cake salata, candida e fresca, presentata come una torta o, in alternativa, in piccoli tortini monoporzione.

GR, 200 FETTE BISCOTTATE DORATE, GR,50 PISTACCHI SGUSCIATI, GR,120 BURRO, GR.200 RICOTTA VACCINA, GR.125 MASCARPONE, GR.120 PANNA FRESCA DA MONTARE, 2 CUCCHIAI PESTO DI RUCOLA, SALE, PEPE, GR,12 COLLA DI PESCE.

Sbriciolare finemente le fette biscottate ed amalgamarle al burro morbido, unire i pistacchi tritati e compattare il composto in uno stampo a cerniera. Mettere in frigorifero a solidificare.

Intanto, in una ciotola colma di acqua fredda, porre in ammollo i fogli di colla di pesce, per un quarto d’ora circa. In un altro contenitore setacciare la ricotta, unire il mascarpone, il pesto, salare e pepare. Scaldare 2 cucchiai di panna al microonde e mettervi a sciogliere la colla di pesce ben strizzata, mescolando accuratamente. Unire al composto di formaggi e mescolare per uniformare la temperatura. Montare la panna ed unirla al composto di ricotta, amalgamando con delicatezza. Distribuire la crema ottenuta sulla base sabbiosa, senza livellare con troppa cura. Mettere nuovamente in frigorifero per almeno 2 ore.

Guarnire a piacere con fettine di pomodoro, origano fresco e roselline di prosciutto.

Insalata di finocchi, avocado e semi di girasole

Creare della gustose insalatone, non solo in estate, stagione in cui assaporare piatti freschi è un desiderio costante, ma anche per un pranzo familiare o  una cena con amici, è per me una esigenza pressoché costante. Propongo le insalate a inizio pasto, non solo poiché creano un senso di sazietà, ma perché spero che anche i palati più insofferenti al “troppo sano” delle verdure, se prese come appetizer,  riescano ad assaporarle, e magari anche ad apprezzarle. Ne ho sperimentate tante, assemblando gli ingredienti di stagione ed altri dalle ammirevoli virtù, come i semi di girasole, che ho sempre in dispensa. 

Quella che ho qui fotografato ha come ingrediente base il finocchio, tagliato sottilissimo, cui ho abbinato falde di pomodoro tagliate a julienne, cubetti di Avocado, fiocchi di latte e semi di girasole, il tutto condito con olio, aglio, sale. Squisita!!

PESCE IN ZUPPA

Che profumino! E’ quello tipico delle piazzette in qualche paesino dell’entroterra ligure, ma anche marchigiano o toscano, in cui, dalle cucine di qualche caratteristica trattoria locale, verso l’ora di pranzo, si diffonde quel sentore di aglio, olio e il “pescato” del giorno, che stuzzica l’appetito invogliando a sedersi lì, in attesa di gustare il Brodetto, Caciucco o Zuppa di pesce, dipende dai luoghi. Qui a casa ho preparato una zuppetta senza crostacei, solo qualche cozza, e sfilettando prima accuratamente ogni tipo di pesce, per scongiurare in partenza ogni pericolo di lische.

KG. 1.2 COZZE, GR.300 TRANCIO DI  PESCE SPADA, GR.300 FILETTI DI BRANZINO, GR.300 FILETTI DI GALLINELLA, 1 SPICCHIO AGLIO, ML.80 OLIO EXTRAVERGINE, 1 CIPOLLA, KG.1 POMODORI PELATI, 2 FOGLIE ALLORO, 1/2 BICCHIERE VINO BIANCO,

Soffriggere  lo spicchio d’aglio in un capace tegame, con 3 cucchiai di olio. Tritare grossolanamente la cipolla e unirla all’aglio, lasciando imbiondire lentamente. Unire poi i pomodori pelati, salare poco, insaporire con le foglie di alloro e lasciare cuocere, semicoperto, per 30′ circa.

Pulire accuratamente le cozze, levando eventuali “barbe” o sedimenti calcarei. Sciacquarle sotto acqua corrente e porte in una padella ampia appena unta e ben calda. Mettere il coperchio e lasciare cuocere pochi minuti, versare l’acqua formatasi e rimettere sul fuoco unendo 2 cucchiai di olio e il vino bianco. Cuocere ancora per 5′ poi spegnere e lasciare intiepidire. Io conservo alcune cozze intere per la “mise en place”,  le restanti vengono sgusciate e tenute coperte. Il liquido di cottura, filtrato con colino a maglia fine, va versato nel sugo al pomodoro e portato a cottura .

Sfilettare i filetti di Branzino (0 Spigola) e di Gallinella, togliere le lische con cura e tagliare la polpa in pezzi piuttosto grossolani. Lo stesso ottenere dai tranci di pesce Spada. Unire quest’ultimo al sugo di pomodoro e cuocere per 5-8 minuti, aggiungere poi il restante pesce, cuocere ancora per 10 minuti circa, lasciando sobbollire. Le cozze andranno unite solo pochi minuti prima di servire.

Aggiustare eventualmente di sale, distribuire la zuppa nelle singole ciotole, guarnire con qualche cozza, pepe e un filo d’olio a crudo.

SPATZLE VERDI con salsa al formaggio

Il fatto che da sempre trascorra parte delle mie brevi vacanze in Trentino Alto Adige fa sì che prediliga certi sapori “di terra”, semplici ma gustosi e poco raffinati. La cucina trentina, come quella altoatesina, annovera molti chef di fama tra i ristoranti di zona. I prodotti come pane, speck, erbe degli orti, mele, patate … sono la base per ricette di tradizione contadina, ma rielaborate in chiave contemporanea. Nel mio piccolo ho preparato questi spatzle, tipico gnocchetto di pane e uova, condito con una salsa al formaggio.

GR.150 FARINA O, 2 UOVA, ML.50 LATTE INTERO, GR. 500 SPINACI CRUDI, SALE

GR. 200 FORMAGGIO CRESCENZA, GR. 80 PARMIGIANO, POCO BURRO, OLIO EXTRAVERGINE, SALE, NOCE MOSCATA, GERMOGLI.

Per preparare gli spatzle occorre innanzitutto far “saltare” le foglioline fresche di spinaci in una ampia padella con poco burro e uno spicchio d’aglio. La verdura non deve perdere il suo colore verde intenso, per cui la cottura deve essere rapida e senza coperchio, solo il tempo di intenerire le foglie ed insaporirle con poco sale. Scolare l’eventuale liquido formatosi, strizzare bene e sminuzzare piuttosto accuratamente le foglie. Sulla spianatoia o in un ampio contenitore, mescolare gli spinaci con la farina, le uova leggermente sbattute con poco sale, ed il latte. Si otterrà un composto un po’ appiccicoso. Se occorre aggiungere farina.

Mettere a bollire l’acqua in una pentola capiente. Utilizzando l’apposito attrezzo per gli spatzle (è una sorta di grattugia con fori circolari, dotata di un contenitore in cui mettere l’impasto, che viene poi pressato facendolo scorrere sulla base forata in modo che gli gnocchettini cadano direttamente in pentola) porre a cuocere gli spatzle. Bastano pochi minuti di cottura, come per gli gnocchi: quando vengono a galla sono da scolare.

Salsa: in un tegamino antiaderente far sciogliere una noce di burro. Unire la Crescenza e il Parmigiano grattugiato, poca noce moscata, un pizzico di sale e lasciare addensare, mescolando. Versale l salsa sugli spatzle, amalgamare e distribuire nei piatti, guarnendo con germogli a piacere e un filo di olio a crudo.

LONZINO GLASSATO ALL’UVA E CIPOLLA ROSSA

Torno a parlare di arrosto di Lonzino. Questa volta l’ ho cucinato  con uva rosada, compatta e succosa, e cipolla rossa di Tropea: anche la componente cromatica ha una sua valenza. E’ ottimo servito caldo, con la sua salsina in accompagnamento, oppure lasciato raffreddare intero e poi tagliato sottile, servito con un filo d’olio, la salsa tiepida e una insalata di pomodori e capperi.

KG. 1 LONZA DI MAIALE, GR.150 PANCETTA COPPATA, 2 CUCCHIAI SENAPE, 1 GRAPPOLO UVA ROSADA, 2 CIPOLLE ROSSE DI TROPEA,  1 BICCHIERE VINO BIANCO, 1 CUCCHIAIO MIELE DI TIGLIO, 1 SPICCHIO AGLIO, OLIO, SALE, PEPE, 2 FOGLIE ALLORO, ROSMARINO, SALVIA

lonzino glassato 3

Come prima operazione occorre massaggiare la carne, su tutti i lati, con sale e pepe. Sulla superficie della lonza priva di grasso, praticare  col coltello,  6 incisioni, e introdurvi le fette di pancetta e qualche ago di rosmarino. Spennellare poi la carne con senape e lasciare riposare 10 minuti.

Intanto porre sul fuoco un capace wok (pentola ampia) con poco olio, aglio schiacciato, rosmarino e salvia. Far prendere calore, poi unire la cipolla tagliata a piccoli spicchi, non tritata. Lasciare stufare per 5-8 minuti, mescolando e unire le foglie di alloro.

Adagiare la carne nel soffritto e farle prendere colore da tutti i lati, avendo cura di non forarla per non farle perdere i liquidi, poi versare il vino e lasciarlo evaporare.

Lavare accuratamente gli acini d’uva, aprirli a metà ed eliminare i semi; unirli all’arrosto,  aggiungere il miele e far cuocere per 1 e 1/2 ora, rigirando spesso e, se occorre,  bagnando con poca acqua.

Prima di servire, lasciare riposare la carne per almeno 15 minuti coperta, in modo che affettandola resti morbida.

lonzino glassato 4

PATE’ DI POLLO CON MARSALA

Me lo hanno detto in tanti, assaggiandolo, ed anch’io ho pensato la stessa cosa, assaggiandolo: “io, che non apprezzo il fegato, trovo che cucinato così sia davvero gustoso, molto delicato”. In effetti questo “burro” con fegatini e cuori di pollo risulta molto delicato, sia per il sapore dolciastro della cipolla rossa, che per l’aroma liquoroso del Marsala Ambra Secco.

GR.200 FEGATINI E CUORI DI POLLO, 1 CIPOLLA ROSSA DOLCE, GR. 200 BURRO, 1 BICCHIERE MARSALA AMBRA SECCO, SALVIA, ROSMARINO, ALLORO, SALE.

Far soffriggere la cipolla con l’olio. Unire poco sale, salvia, rosmarino e alloro. Lasciare rosolare bene, fino ad imbiondire la cipolla, poi unire le frattaglie a pezzetti, lasciando insaporire qualche istante con la cipolla. Versare il Marsala secco e 1 bicchiere di acqua, e lasciare  cuocere coperto per 20 minuti. Tolgliere poi gli aromi e frullare il tutto nel robot da cucina, utilizzando  la lama. Aggiungere il burro non freddo ma neanche troppo morbido e lasciare in azione la lama per un minuto. Si conserva ben coperto in frigorifero o freezer. Si abbina bene con crostini di  pane casereccio, come antipasto, insiema ad una giardiniera di verdure.